Milan-Juve: cosa ci ha lasciato e chi fa felice.
- Paolo Patianna
- 24 gen 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Il big match di San Siro Milan Juventus, valido per la 23° giornata di A, si è chiuso con un pareggio, un nulla di fatto che lascia molto amaro in bocca alle 2 squadre e che fa contenta solo l’Inter, sempre più in vetta al campionato e che inscena la prima mini-fuga di questo campionato.
Ci si aspettava ben altro dal posticipo serale: se da una parte i rossoneri di Pioli venivano dalla lacerante sconfitta (sempre a San Siro) contro lo Spezia ed erano chiamati al riscatto dopo una prestazione poco convincente e altamente superficiale, al Meazza arrivava una Juventus che non perdeva in campionato dal 27 novembre (ultima sconfitta allo Stadium contro l’Atalanta), ma che aveva accumulato 8 risultati utili consecutivi in altrettante partite; tuttavia, la sensazione percepita dai 5000 tifosi presenti allo stadio e, in generale da tutto il popolo coinvolto, è stata che le 2 squadre nel corso della partita si siano accontentate di questo pareggio; che dicevamo essere poco utile ai fini della classifica, perché se i punti che dividono proprio la Juve dal Milan restano invariati (Juventus 5° a -7 dal Milan 3°), i rossoneri invece si rimboccano le maniche e sprecano un’ulteriore chance di avvicinamento in vetta e di pressing ai cugini nerazzurri. L’Inter infatti scappa a +4 con una partita in meno, uscita vittoriosa nel finale di una partita sporca (ma risolta nei minuti finali) che il Venezia ha giocato a viso aperto, non nascondendosi ma anzi attaccando e trovando perfino il gol del vantaggio, ribaltato prima da Barella sul finire del 1 tempo e poi da Dzeko al 90: vittoria che allunga il divario da Napoli e Milan appollaiate a 49 punti al 2 e 3 posto. Proprio i rossoneri però escono dal match con l’amaro in bocca, perdono il 2 posto ai danni del Napoli che vince al Maradona contro una Salernitana sempre più verso la B, e sono in apprensione per le condizioni di Ibrahimovic, uscito anzitempo e malconcio dalla partita per un’infiammazione al tendine d’achille: l’infortunio dello svedese sembrava più grave del previsto, invece oggi una piccola notizia rassicurante arriva da Milanello: l’attaccante di Malmoe non sarà sottoposto oggi ad esami strumentali, ma verrà monitorato giorno dopo giorno in vista Derby, soprattutto alla ripresa degli allenamenti mercoledì pomeriggio quando si cercherà di capire la vera entità del suo infortunio.
Alla ripresa dopo la sosta, i rossoneri saranno chiamati ad una impresa proprio nel Derby, che potrebbe essere l’ultima chiamata scudetto della stagione: vincendo, il Milan andrebbe a -1 per poi vedersela con la Sampdoria in casa, mentre l’Inter sarà impegnato al Maradona contro il Napoli di Spalletti. Del resto, la situazione è simile ad un anno fa, quando proprio il derby di ritorno stravinto dai nerazzurri 0-3 sancì la loro definitiva scalata al titolo coi rossoneri che a quel punto dovettero sudare fino all’ultima giornata per il piazzamento Champions. Ecco, il 5° posto occupato dalla Juve è (ancora) a 7 punti ma sarà necessario scendere in campo con attenzione e determinazione per non perdere la stagione in quasi 180 minuti. Fondamentali per le sorti dello scudetto, altrimenti sarà di nuovo corsa Champions da difendere con le dirette interessate.
Juve che però esce a testa alta dalla fida del Meazza, nonostante non abbia mai seriamente sporcato i guantoni di Maignan e continui a faticare in zona offensiva, con Dybala e Morata praticamente annullati da Romagnoli e Kalulu, i migliori restano sempre Cuadrado (le cui incursioni permettono di creare superiorità numerica) e Mckennie (sempre pronto al centro dell’area per svettare in rete). Nel post-partita Allegri ha sottolineato come la zona Champions disti 7 punti, ma i bianconeri devono darsi una svegliata se vogliono dare un senso minimo alla loro stagione, e non devono farsi distrarre dagli ottavi di Champions/quarti di Coppa Italia.
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