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Milan Juventus 4-2: poker rossonero.

  • Immagine del redattore: Paolo Patianna
    Paolo Patianna
  • 8 lug 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Sì, è vero, la 31° di A non si è ancora conclusa, anzi è appena iniziata, ma cosa abbiamo visto? Cosa è successo all’improvviso?

E’ successo l’impensabile, l’impossibile nella notte di San Siro. Magica per il Milan, capace per la prima volta negli ultimi anni di giocare a viso aperto con la prima della classe, dimostrando carattere e lucidità; un incubo per la Juventus, che in vantaggio 2-0 in 6 minuti, ha subito un’incredibile rimonta tra il 62’ e il 68’, definita poi dal solito Ante Rebic su disimpegno errato di Alex Sandro.

Ma analizziamo entrambe le componenti, perché il risultato di stasera non è un caso.

Non è un caso che, dopo aver battuto a domicilio la Lazio 3 giorni fa, stasera il Milan sia stato capace di segnarne 4 alla Juve.

Non è un caso che il Milan post- quarantena corra il doppio rispetto a prima, e i risultati si vedono: i rossoneri hanno ottenuto 13 punti su 15 disponibili, una media di 2,87 a partita, vincendo (e convincendo) contro Roma, Lazio e Juventus.

Nonostante il futuro (purtroppo) sia già segnato, a nulla valgono le dichiarazioni anonime di Maldini e Ibrahimovic alla domanda sul loro futuro, alla quale entrambi hanno risposto con un secco ‘non lo so’. Perché a prendere il posto di Maldini arriverà Rangnick (che ha dichiarato di non aver ancora firmato con il club rossonero, probabilmente per non influenzare sulle prestazioni della squadra); e l’attaccante svedese rientrerà nella sua Svezia, dopo aver capito di non essere al centro del progetto.

Ma prima di questo parlano i risultati sul campo, dimostrando che questo Milan meriterebbe una seconda opportunità: Pioli ha parlato chiaramente alla squadra e ha ottenuto piena disponibilità da parte di tutti a dare il massimo fino al rush finale. La Champions è utopica, matematicamente ancora possibile, praticamente ci si sarebbe dovuti svegliare molto tempo prima.

L’ ‘umiltà’ di Ibra poi non può certo mancare: lo svedese, subito dopo la vittoria di ieri sera, ha dichiarato scherzando che con lui dall’inizio questo Milan sarebbe da scudetto. A dimostrazione del fatto che con un leader come lui tutti danno il 100%, perché il primo a dare il massimo è proprio Lui.

D’altra parte, la Juventus avrebbe potuto chiudere il discorso scudetto stasera, dopo la debacle della Lazio nel Salento. Di certo lo scudetto non è compromesso, anzi sono sempre 7 i punti di distacco, però subire una rimonta del genere suscita un gran clamore.

Perché avviene dopo che Rabiot si era inventato una perla sotto il 7, dopo che Ronaldo l’aveva messa in discesa su incredibile indecisione dei centrali rossoneri, e dopo che si materializza in soli 5 minuti. Dal nulla. Il Var che concede il rigore (giusto) dopo che l’ex Bonucci aveva colpita di avambraccio, Ibra sul dischetto è glaciale e la riapre; 2 minuti dopo, una splendida combinazione Chalanoglu-Ibra-Kessie, l’ivoriano entra in area e sigla, seppur con deviazione, il 2-2. Ancora 2 minuti più tardi, Rafael Leao si imbatte in mezza difesa bianconera e trafigge Szczesny sul primo palo. Clamoroso 3-2 che diventerà 4-2 quando Alex Sandro la consegnerà a Bonaventura al limite d’area, l’italiano vede Rebic tutto solo in mezzo, lo serve, il croato non può che metterla dentro.

Mentalità e spirito d’orgoglio, quello dimostrato dal Milan questa sera.

 
 
 

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